Koen Augustijnen presenta, in prima europea, sabato 11 febbraio 2012, al NTGNT, la sua nuova creazione Au-delà per 6 danzatori, prodotta dalla compagnia les ballets C de la B.
Au-delà, la nuova creazione del coreografo fiammingo Koen Augustijnen, è un viaggio in ciò che si può e si vuole ancora dire. Continua a leggere
La settima edizione del Oslo International Dance Festival si chiude, il 22 e 23 ottobre 2011, con lo spettacolo della Compagnia Les ballets C de la B/Alain Platel, Frank Van Laecke.
PAST PRESENT – Age in dance, il tema di questa edizione del Festival, ha rivolto l’attenzione soprattutto a opere coreografate in un altra “epoca”, con l’intento di capire dove sono questi artisti oggi, dove trova posto la loro opera oggi, che influenza hanno avuto fino ad oggi e nell’oggi, e come meglio salvaguardare la storia. Continua a leggere
Domani, venerdì 9 settembre, ultima replica della Prima Assoluta Le centaure et l’animal di Bartabas
Settembre chiude il FOCUS 1 Miti e il mese di ottobre apre i focus: FOCUS 2 – Italian Dance Platform, FOCUS 3 – 2 Week End Circo Contemporaneo, FOCUS 4 – Al femminile
“Torinodanza 2010 sembra lontano, come il teatro di danza di Alain Platel, con i suoi interpreti che incarnano l’umana imperfezione ma trovano sempre solidarietà e bellezza. Eravamo ancora in un mondo di dolore vivo ma affrontabile, avevamo davanti agli occhi la possibilità di una riconciliazione, morale e sociale. Non era ancora completamente morta, forse, Pina Bausch, con le sue donne e i suoi uomini così vicini a noi. Oggi siamo quasi sopravanzati dalla dissoluzione sociale, l’inquietudine per il nostro status di cittadini si sovrappone a quella per i destini individuali. Ogni proiezione razionale appare infondata, ogni calcolo può immediatamente evaporare nella nebbia del presente. Quale può essere il baricentro etico ed estetico di un festival nel 2011? Pur continuando a collocare Torinodanza all’interno di una consapevole analisi degli stili di danza, ci siamo lanciati nella programmazione più visionaria di questi ultimi dieci anni di storia del festival, immaginando che in certe invenzioni oniriche, quasi lunari, l’arte recuperi la propria funzione evocatrice: di un’altra dimensione del reale, per esempio. Sarebbe uno dei compiti della politica, ma di questo bisogno primario sono oggi coscienti solo gli artisti. Continua a leggere